Che cibo porteresti su un’isola deserta?

Che cibo porteresti su un’isola deserta?

La domanda non è granché intelligente, ma può essere interessante ragionare sulla risposta.

Caratteristica essenziale: l’alimento prescelto deve essere un concentrato di salute. Molta sostanza in poco volume.

E una possibile risposta arriva da osservazioni pratiche e da studi in laboratorio.

Le osservazioni pratiche più recenti si localizzano nelle isole San Blas, a nord dell’istmo di Panama, dove la tribù dei Kuna ha rappresentato negli anni una possibilità unica di osservare i benefici del cacao.

Vicino alla regione dove vive la tribù Kuna ci sono altre tribù con un patrimonio genetico identico, una dieta molto simile e abitudini di vita identiche. L’unica differenza è che la tribù Kuna vive in una zona dove gli alberi di cacao crescono abbondantemente, stimolando un consumo fino a 5 tazze quotidiane di una bevanda appunto a base di cacao. Abitudine che ha portato a tassi più bassi di tutte le principali malattie e a una quasi assenza di ipertensione (11.4% contro il 29.6% della popolazione panamense), con una speranza di vita media più lunga. E quando i kuna si trasferivano sulla terraferma, perdevano questi vantaggi, a testimonianza di come fossero le abitudini di vita e non il patrimonio genetico i responsabili di tali benefici.

Una sorta di potentissimo superfood? Per darne risposta seria, si deve passare dal riscontro empirico ai dati oggettivi, utilizzando l’ ORAC (Oxygen Radical Assorbanza Capacity), indice sviluppato dal Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti per misurare l’efficacia degli antiossidanti di assorbire i radicali liberi che causano cellule e danni ai tessuti.  Più alto è il punteggio ORAC, maggiore è il livello di antiossidanti presenti negli alimenti. E il cacao crudo ha il maggiore contenuto di antiossidanti tra tutti.

3.7 volte maggiore delle bacche di goji, 5 volte maggiore delle bacche di Acai, 40 volte quello dei mirtilli. 7 volte quello del cioccolato fondente.

A differenza di quest’ultimo infatti, nel cacao crudo gli antiossidanti (catechine, resveratrolo, procianidine) sono maggiormente preservati, così come la vitamina C, gli acidi grassi Omega 6, il triptofano, la serotonina, neurotrasmettitore che agisce come uno “scudo di difesa dallo stress” facilitando la sensazione di benessere, l’anandamide, neurotrasmettitore responsabile della sensazione di beatitudine, l’ergosterolo, precursore della vitamina D, il sitosterolo, in grado di ridurre il colesterolo ldl.

Quindi si! Il caco crudo guadagna un posto privilegiato nel baule di un naufragio perfetto.

 

Per dettagli:.

Flavanols, the Kuna, cocoa consumption, and nitric oxide. Hollenberg NK, Fisher ND, McCullough ML. J Am Soc Hypertens. 2009 Mar-Apr; 3(2):105-12.Hypertension, the Kuna, and the epidemiology of flavanols; McCullough ML, Chevaux K, Jackson L, Preston M, Martinez G, Schmitz HH, Coletti C, Campos H, Hollenberg NK. J Cardiovasc Pharmacol. 2006; 47 Suppl 2():S103-9; discussion 119-21

 High blood pressure in Panama: prevalence, sociodemographic and biologic profile, treatment, and control (STROBE). Mc Donald Posso AJ, Motta Borrel JA, Fontes F, Cruz Gonzalez CE, Pachón Burgos AA, Cumbrera Ortega A. Medicine (Baltimore). 2014 Nov; 93(22):e101.

Jaramillo Flores ME. Cocoa Flavanols: Natural Agents with Attenuating Effects on Metabolic Syndrome Risk Factors. Nutrients. 2019;11(4):751. Published 2019 Mar 30. doi:10.3390/nu11040751

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